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mercoledì 19 dicembre 2007

...siamo poveri.....ahimè

Italiani, siamo diventati poveri. A tal proposito abbondano ricerche, indagini, articoli che fotografano una realtà veramente drammatica: famiglie che non riescono più ad arrivare a fine mese, a pagare il mutuo, si risparmia sulla spesa, i discount e i negozi dei cinesi sono presi d'assalto, ormai anche le classi medie devono rinunciare al loro abituale standard di vita per far quadrare i conti. Il futuro delle nuove generazioni è stato ipotecato alle banche, negli ultimi 5 anni l'indebitamento delle famiglie italiane è aumentato dell'81,5% arrivando ad un livello medio di 14.800 Euro. Una volta eravamo un popolo di risparmiatori, adesso siamo costretti ad indebitarci per andare avanti. I salari in Italia sono tra i più bassi in Europa, e in termini di potere d’acquisto addirittura inferiori a quelli della Grecia e superiori, in Europa, solo a quelli del Portogallo. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Eurispes intitolata «Povero lavoratore». Fortunatamente, in questo scenario desolante c'è ancora una nota positiva. Non tutti gli italiani, infatti, sono ridotti con le pezze al culo, c'è ancora una categoria che resiste ed anzi è primissima in tutte le classifiche: i politici. Loro battono tutti. Guadagnano quasi il doppio di tedeschi e inglesi, quasi il triplo dei francesi, quasi il quadruplo degli spagnoli, addirittura quindici volte di più degli ungheresi. E poi sono di più, hanno più macchine blu, più privilegi, più impunità. Insomma, sono imbattibili. Basti pensare che quel pidocchioso di Bush alla Casa Bianca per gestire il mondo si deve accontentare di 500 addetti, Napolitano al Quirinale per fare cosa non si sa ne ha 2158.

Beh, come si suol dire, la qualità si paga. E andiamoci a guardare allora i risultati questa «classe politica di qualità»:

  • il potere d'acquisto degli stipendi italiani come abbiamo visto è penultimo in Europa (ultimo Portogallo);
  • italia fanalino di coda dell'Europa per la crescita del Pil: 1,8% quest'anno contro il 2,5-3,0% previsto per l'area Euro;
  • penultimi in Europa nell'innovazione tecnologica (ultima Grecia);
  • ultimi nel benessere sociale tra i paesi industrializzati;
  • siamo penultimi anche negli indici di percezione e propensione alla Corruzione (ultima Grecia);
  • siamo ultimi e unico paese in Europa la cui informazione è classificata solo «partly free» (parzialmente libera);
  • ultimi in Europa nella classifica OCSE sulla scuola. Le scuole private addirittura risultano tra le ultime al mondo;
  • siamo tra i primi in Europa per gli incidenti sul lavoro (1 morto su 5 è italiano), 1400 caduti sul lavoro è la stima per il 2007;
  • primi, anzi primissimi nelle condanne della Corte europea alla Giustizia civile e penale: su un totale di 5688 condanne 2612 sono per l'Italia. Un record;
  • altri risultati disastrosi emergono dalle statistiche su sicurezza, criminalità organizzata, evasione fiscale, ambiente, occupazione giovanile, meritocrazia, fiducia nel futuro.
Vogliamo farci due conti di quanto ci costano questi disastri? Magari così capiamo anche perché siamo diventati poveri? Alcuni numeri sono disponibili, altri purtroppo no:
  • sprechi e privilegi: una timida, ma comunque lodevole proposta di legge dei senatori Salvi e Villone consentirebbe di tagliare i costi della politica di 6 miliardi di euro l'anno, vale a dire 275 euro a famiglia;
  • la corruzione ci costa 50 miliardi di euro secondo Transparency International, riducendola ad un livello degno di un paese civile, diciamo almeno della metà, si risparmierebbero 25 miliardi che fanno 1146 euro a famiglia;
  • le mafie fatturano 90 miliardi di euro all'anno, il 7% del Pil, numeri semplicemente impensabili negli altri paesi europei, dove in molti casi la criminalità organizzata praticamente non esiste. Se lo Stato la smettesse di dare filo da torcere ai magistrati antimafia – vedi De Magistris – e cominciasse a darlo ai mafiosi, magari riusciremmo a ridurre il fenomeno mafioso ad un comunque «dignitosissimo» fatturato di 30 mld l'anno, restituendo 2752 euro a famiglia.
E quanto ci costano la fuga dei cervelli? La piaga delle raccomandazioni? L'impunità sostanziale per tutti i reati finanziari e contro la pubblica amministrazione? Il mostruoso assenteismo e gli stipendi d'oro dei «manager» nel pubblico impiego? I reati ambientali? I conflitti di interessi?
L'Italia è un paese potenzialmente ricco e pieno di risorse, ma purtroppo una Casta formata da politici, poteri forti dell'economia, giornalisti, certi magistrati, in alcuni casi la criminalità organizzata si sono impadroniti delle leve del potere e delle risorse economiche del paese. L'Italia non è più una res pubblica, è diventata una res privata a uso e consumo della Casta che siede ai posti di comando.

Qui non si tratta più di scegliere tra Prodi e Berlusconi: questa classe politica oramai non è più capace di riformarsi, hanno le mani legate da troppi inciuci, compromessi, ricatti reciproci. Questa classe politica va azzerata. Non lo dico io, lo ha detto il più noto politologo italiano al mondo: Giovanni Sartori. La Casta sta distruggendo l'Italia. Ma una parte della società civile non ci sta. E prova a resistere. Volontà Popolare è tra questi. Per favore smettiamola di farci fregare!

(fonte:volontàpopolare.it)

2 commenti:

Eva ha detto...

ed io che me ne volevo tornare in Italy

bah!!!

Stefano ha detto...

tu che sei riuscita a crearti una vita all'estero purtroppo ti conviene restarci....qui ormai, la situazione è diventata insopportabile e nessuno fa null....nessuno....